Dante, uno spettacolo di e con Moni Ovadia

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Descrizione

Voce narrante Moni Ovadia;

canto e qanun: Stefano Albarello;

violarda: Maurizio Dehò

 

Moni Ovadia si confronta con il canto XXVI dell’inferno Dantesco in cui emerge la figura di Ulisse. Un Ulisse che chiama i compagni “fratelli” e li incita ad interrogarsi sul senso della vita e a non privarsi nell’ultima parte dell’esistenza della possibilità di continuare a conoscere. Una grande lezione di consapevolezza e un richiamo a quei valori che distinguono gli esseri umani dalle bestie.

 

Moni Ovadia, grande intellettuale contemporaneo, che ha sempre avuto come filo conduttore dei suoi spettacoli e della sua vastissima produzione discografica e libraria la tradizione composita e sfaccettata, il “vagabondaggio culturale e reale” proprio del popolo ebraico e della figura dell’esiliato in genere, si confronta con il canto XXVI dell’inferno Dantesco in cui emerge la figura di Ulisse.

Un Ulisse che nella “Divina Commedia” chiama i compagni “fratelli” e li incita ad interrogarsi sul senso della vita e a non privarsi nell’ultima parte dell’esistenza della possibilità di continuare a conoscere.

Una grande lezione di consapevolezza e un richiamo a quei valori che distinguono gli esseri umani dalle bestie. (Corvino Produzioni)

 

 

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