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Descrizione
Lettura scenica di Martina Pittarello e Vasco Mirandola
Ambientazioni sonore di Gabriele Grotto
Spettacolo realizzato per le celebrazioni del centenario della nascita di Luigi Meneghello.
Ingresso libero.
(Inghilterra, novembre 1961)
Gigi: Ho quasi 40 anni e mi dispiace di non aver fatto ancora niente di molto buono nella vita
Katia: Cosa ti piacerebbe fare?
Gigi: Le cose che mi piacciono e in cui mi riconosco un po’ sono quei foglietti che scrivevo quest’estate a Malo, ti ricordi? Cosucce, una battuta di dialogo… o anche le cose sentite in paese durante il giorno…
Katia: Ma se ti piacciono, perché non le metti insieme?
Inizia così il nostro spettacolo, da quel momento di intimità con la moglie Katia che dà il via all’avventura letteraria di Luigi Meneghello. La barca per partire era pronta, c’era già tutto: la prua, la poppa, l’albero maestro, i marinai, le vele, la rotta, era giunto il momento del “varo”.
“…Le cose sono in deposito dentro di noi, ciascuna sigillata nel suo guscio, non ci sono varchi, spacchi, ma può darsi che pestandole forte si possano spaccare i gusci.”
Ci vuole un suono per iniziare, qualcosa che scuota, che faccia uscire parole che sappiano incantare, stupire, divertire, parole che facciano pensare, che sappiano raccontare il mondo perché sono mondo.
“Si comincia con un temporale…” Entriamo così nell’avventura umana e letteraria di Meneghello. Un percorso originale in 12 quadri, che tocca alcuni dei momenti più importanti della sua vita (l’infanzia a Malo, i primi amori, la giovinezza, il dispatrio…) e della nostra storia (il fascismo, la guerra, la resistenza, il dopoguerra…).
In ogni passo ritroviamo la sua inconfondibile ironia, che poi è la necessità di mantenere la giusta distanza dall’esperienza, da ciò che si è vissuto. Ritroviamo la sua lingua, il dialetto altovicentino, «inchiavicchiata» alla realtà. Ritroviamo una scrittura che sempre interroga il mondo, vuole capire e scava nell’essenza della vita umana.
E poi ci sono filastrocche, conte, campane, scoppi, battaglie, spari, radio, pioggia, motori, grida, canti: i suoni che ci accompagneranno in questo viaggio.
I testi dello spettacolo sono tratti da Libera nos a malo, I piccoli maestri, Pomo pero, Fiori italiani, Bau-sète, Le Carte, Trapianti, Jura, Leda e la schioppa, La materia di Reading.