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Descrizione

Primo febbraio 1423: quel giorno, un Thienese, tale Beraldo Sabaino, col suo testamento, dona alla “fabrice Hospitalis Sancte Mariae Magdalene” alcuni campi siti nel territorio del comune di Thiene. Quindi questo “Hospitalis” o era già stato costruito o era in costruzione; oppure, in quella data necessitava di un ampliamento o di una sistemazione.

Con questo termine, però, non si deve intendere un luogo di cura, nell’eccezione dei nostri giorni; piuttosto come casa di ospitalità, di ricovero per i viandanti, per i primi pellegrini diretti al Summano, al santuario mariano costruito sui resti di un tempio pagano dedicato al dio Plutone.
Oggi lo potremmo definire: ostello!

Non si può escludere, in mancanza di certezze, che, fin dalla sua costruzione, tra le sue mura, ci fosse una cappellina dove i pellegrini e i viandanti potevano raccogliersi in preghiera prima di riprendere il loro cammino.

Sicuramente, col passare degli anni, e per l’aumentato numero dei mercanti che confluivano a Thiene dopo la concessione dogale del mercato franco (6 ottobre 1492) e forse per le cure che venivano prestate a chi qui si ammalava, la cappellina venne sostituita da una chiesetta costruita adiacentemente all’ ”Hospitalis”; l’attuale chiesa di Santa Maria Maddalena, vulgo Santa Lucia, databile alla fine del XVI secolo.

Infatti, mentre nella visita pastorale del 21 settembre 1587 si parla, a questo proposito, di un oratorio, nella visita pastorale del 17 settembre 1502, si parla già della chiesa di Santa Maria Maddalena.

La chiesa, così come si presenta oggi dopo il restauro del secolo scorso, è molto semplice: a pianta rettangolare ad una sola navata.

Sul lato corto di fondo, si aprono due porte, eleganti nella loro semplicità, che si aprono su due corti corridoi che portano ad un vano che fungeva da sacrestia; nell’angolo di sinistra, una bella scala a chiocciola in pietra, porta ad un vano abbastanza vasto che doveva fungere da abitazione del prelato.

L’abside, pressoché quadrata (ca. 3m. x 3), è stata ricavata proprio da questa U capovolta.

Le pareti laterali (lati lunghi) sono arricchite da lesene a capitello ionico, quasi a sostenere i sei grandi semioculi: i tre di destra finestrati per illuminare la chiesa, i tre di sinistra chiusi.

Al centro delle due pareti, si notano delle false finestre e, una difronte all’altra due figure muliebri affrescate; in alto una cornice, sempre affrescata, con simboli cristianologici. Sul soffitto, ai quattro angoli, i simboli dei quattro evangelisti, mentre la parte centrale, la più grande, è coperta da una specie di controsoffitto. Sull’abside vi era (ora si trova in Duomo) una grande pala d’altare di Alessandro Maganza (primi anni del ‘600)  rappresentante S.M. Maddalena con S. Lucia e S. Valentino. Il Maganza operò proprio all’inizio del XVII sec. qui a Thiene: sue opere si possono vedere in Duomo, nella chiesa del Rosario e a San Vincenzo: questa pala era l’opera più importante. La presenza iconografica di Santa Lucia portò nella chiesa fedeli affetti da disturbi alla vista; o per prevenirli! Un vecchio detto diceva: “ S. Lucia Ti conservi la vista” . Di  qui la denominazione più comune di chiesa di Santa Lucia.

All’esterno della chiesa, nelle vicinanze, doveva esserci un piccolo cimitero: infatti, non moltissimi anni fa, scavando per costruire delle case nelle sue vicinanze, sono state rinvenute diverse ossa umane. Chi moiriva nell’ospitale, forse veniva sepolto lì!

Andata la chiesa sempre più in disuso ed in rovina, dopo il secondo conflitto mondiale, già sconsacrata da tempo, venne restaurata, su progetto degli architetti Pezzele e Cortivo, negli ultimi anni 60 del XX sec. ed il 14 novembre 1970 inaugurata adibendola a sala museale di arte moderna, sede della Pro Thiene e della raccolta paletnologica.

Successivamente, dopo che non si svolse più il premio di pittura “ Città di Thiene”, la chiesetta divenne sede di mostre temporanee di vari pittori. E non solo. La Pro Thiene traslocò, ed i reperti paletnolocigi, pure!

Ora ha ripreso vitalità come nuovo polo culturale non solo Thienese, ospitando mostre ed eventi di artisti provenienti da tutto il Veneto.

 

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