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Descrizione
Ogni edizione prevede la consegna di alcune targhe di riconoscimento e l’assegnazione della statuetta di Bacco e Arianna, copia della scultura-fontana che si trova al centro di piazza A. Ferrarin di fronte al palazzo municipale.
La fontana, donata alla città dal conte Guardino Colleoni, proprietario della famosa villa Porto-Colleoni-Thiene che si trova proprio di fronte al Municipio, conosciuta come il “castello”, è opera di Egisto Caldana, un abile scultore vicentino attivo nel territorio intorno alla seconda metà dell’800. L’opera, realizzata in pietra tenera di Vicenza, è fonte di interesse sia per quanto riguarda i protagonisti, ispirati al mito di Bacco, sia per le frasi contenute entro i quattro scudi sull’anello perimetrale.
Infatti, se Bacco è inequivocabile, non è invece chiaro chi sia la figura femminile, se Arianna, una Ninfa o la Temperanza. Di certo, il ruolo della donna trova ragione come agente di moderazione degli eccessi di Bacco e nel richiamo alla funzione purificatrice dell’acqua.
Lo stesso divertente enigma si ritrova tra gli scudi sul bordo della vasca; vi si legge tra l’altro: “HAEC POTI FLAMMAS – TEMPERET UNDA MERI”, vale a dire “quest’acqua che ondeggia mitighi l’ardore del vino bevuto”. La frase denuncia un carattere vagamente goliardico, tra l’avvertimento bonario ai bevitori di vino e il dotto divertimento nella citazione di Orazio (epistola 19). In definitiva la fontana costituisce insieme un monito alla moderazione nel bere e una celebrazione della tecnologia idraulica portata dall’acquedotto di fine ‘800.